Mi sono imbattuto in cosmetici certificati halal e incuriosito ho provato a capire di cosa si tratta.
ḥalāl, حلال, vuol dire lecito ed io l’avevo sempre sentito applicato al mondo alimentare.
Quello che per un mussulmano è lecito (giusto, permesso) mangiare.
Wikipedia evidenzia la sura 16 del Corano: Mangiate delle cose lecite e buone che la provvidenza di Dio v’ha donato, e siate riconoscenti, se Lui voi adorate! Ché Iddio vi ha proibito gli animali morti, e il sangue e la carne di porco, e animali macellati invocando nome altro da Dio. Quanto a chi v’è costretto, senza desiderio e senza intenzione di peccare, ebbene, Dio è indulgente e clemente.
Da evitare quindi la carne di maiale e il sangue e di conseguenza la macellazione deve avvenire in un modo speciale (secondo le linee guida tradizionali indicate nella Sunna) che deve dissanguare.
Tenete presente che anche nelle nostre campagne fino, a pochi decenni fa si macellavano così gli animali (polli, conigli ed anche il maiale venivano sgozzati ed appesi a testa in giù per far defluire il sangue). Da mio zio, quasi una cinquantina di anni fa, feci in tempo ad assistere alla macellazione di un maiale. Sgozzato e appeso si raccoglieva il sangue perché in Italia veniva utilizzato per il sanguinaccio o altre specialità tipiche.
Da evitare anche gli alcolici.
Sebbene in Europa il tema della certificazione ḥalāl sia principalmente legato al cibo, nella religione musulmana ogni bene e/o servizio è suscettibile di essere valutato come conforme o meno alla religione e, pertanto, esistono standard di certificazione anche per i prodotti cosmetici, farmaceutici, di abbigliamento e perfino per i servizi turistici, finanziari, assicurativi e bancari. (wikipedia)
Di conseguenza la certificazione halal dei cosmetici vieta l’utilizzo di sostanze non lecite e garantisce ai mussulmani praticanti la presenza di sole sostanze lecite (conformi alle norme etiche e igienico-sanitarie della Sharia’a شريعة).
In modo più esteso: il concetto di cosmetico Halal non può essere incapsulato solo nei suoi ingredienti, in quanto coinvolge l’intero stile di vita, la responsabilità sociale, financo il benessere animale (compreso il packaging).
Per certificare un prodotto, occorre che sia «Halal» tutta la supply chain impegnata nella produzione, dalla fase di approvvigionamento fino all’impacchettamento.
P.S. Non sono mussulmano e le informazioni descritte derivano da ricerche internet.